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Lavoro e burnout

Lo stress è una delle epidemie del nostro tempo, e il mondo del lavoro ne è spesso una causa importante. É stato dimostrato quanto l’attività professionale possa generare disagio psicologico.
La crescente competitività legata alla globalizzazione e la sempre maggiore interazione con team virtuali sono solo alcune delle difficoltà che alcune categorie professionali devono quotidianamente affrontare.
In ambito medico il termine stress viene utilizzato per indicare una reazione naturale conseguente alla necessità di interagire efficacemente con l’ambiente.
Il distress, che è il contrario dello stress “buono”, si manifesta con un eccesso di carica nel caso dell’iperstress, oppure, al contrario, con uno stato di attivazione deficitaria in caso di ipostress.
Lo stress è una reazione ancestrale alla base dell’istinto di sopravvivenza. Si genera quando l’organismo reagisce istintivamente per difendersi innescando una serie di processi utili per affrontare fisicamente una situazione percepita come pericolosa.
L’organismo risponde con reazioni sempre uguali in tutte le circostanze: si vive come ugualmente rischiosa una problematica professionale allo stesso modo in cui gli antenati vivevano l’aggressione di un animale feroce.
Le cause dello stress moderno sono molteplici e sempre fortemente soggettive, tuttavia mantiene sempre la funzione di difesa biologica attivata da un sistema di urgenza destinata a estinguersi rapidamente.
In alcune situazioni di distress cronico e persistente, se non vengono messe in campo per tempo strategie di controllo adeguate, si può generare burnout, una sindrome tipicamente legata al lavoro. Si tratta dalla sensazione di esaurimento e distacco mentale, a cui spesso si aggiunge un atteggiamento di cinismo rispetto all’attività professionale che genera un inevitabile calo di rendimento. Problemi fisici conseguenti
La gestione dello stress richiede una conoscenza del suo significato biologico e poi delle possibilità di controllo.
Raggiunta la stabilità emotiva, è la consapevolezza di sé a guidare i processi decisionali, e la motivazione a mantenere l’efficienza nonostante l’insuccesso, mentre l’empatia e le abilità sociali favoriscono il lavoro in team.

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